Carmela Kia Giambrone

Giornalista, consulente alla sostenibilità e alla comunicazione digitale

4 commenti

  1. Ciao Kia, vorrei approfittare per un consiglio: circa un anno e mezzo fa ho preparato sei barattoli di vetro da due litri di fervida di fichi d’india e poi per problemi vari li ho riposti e mi sono dimenticata di loro. Li ho riscoperti adesso e non so che fare; si sono quasi tutti stratificati in dischi gelatinosi e due hanno nella parte superiore dei dischi scuri con evidente presenza di muffe. Tutti presentano una parte liquida trasparente arancio. Vorrei per lo meno usarli nell’orto ma in che modo? Ti ringrazio per ogni consiglio che vorrai darmi

    1. Ciao Giuse, le piante trattate con i fervida (in opportuna diluizione) risultano molto più sane, reagendo bene a possibili sbalzi di temperatura e umidità inoltre i fervida, come il compost vegetale, arricchiscono il terreno e rafforzano le radici. Il mio consiglio, indipendentemente della materia vegetale che hai utilizzato per realizzarli, è di utilizzarli in diluizione 1:1000 (1ml:1l) procedendo a cicli annuali di 3 trattamenti nei periodi che precedono la semina (approssimativamente gennaio, marzo e settembre). Se poi utilizzi i fervida anche come difesa dai parassiti fitofagi o micotici scegli diluizioni più concentrate come 1:100.
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  2. Salve purtroppo dove sono io è difficile trovare scarti da agricoltura biologica….si possono fare ugualmente con frutta e verdura che si trovano al supermercato?o solo bio? grazie mille

    1. Ciao Paola, la cosa migliore è scegliere scarti provenienti da agricoltura naturale, biologica o biodinamica questo per evitare di portarsi dietro sostanze che non desideriamo avere nei fervìda 🙂

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